Avere idee innovative non è sufficiente senza un piano di reperimento di finanziamenti che renda queste idee competitive sul mercato e l’innovazione tecnologica sostenibile.
In questo articolo parleremo della finanza agevolata: una grande opportunità per aumentare la liquidità finanziaria delle imprese ed accelerare il loro processo di crescita. Essa è infatti troppo spesso percepita dalle aziende come complessa, e oggi vogliamo aiutare a comprenderla con parole e schemi semplici.
Per soddisfare i bisogni delle imprese, quando si parla di finanza agevolata, è basilare un’attenta attività di scouting che sappia individuare, tra gli strumenti disponibili, quelli più adatti all’impresa e agli investimenti da questa programmati.
Si parte sempre dall’individuazione del tipo di agevolazione che meglio si adatta alla natura, durata e dimensione del progetto.
Le macrocategorie di finanza reperibile oggi sono:
contributi a fondo perduto;
finanziamenti agevolati;
interventi nel capitale di rischio;
sgravi fiscali e contributivi;
garanzia del credito.
L’ulteriore passo è la selezione del canale attraverso cui poter ottenere lo strumento agevolativo che meglio corrisponde alle nostre esigenze.
Per quanto riguarda il percorso verso contributi a fondo perduto e finanza agevolata, nella seguente infografica sono illustrati i sei step quasi sempre presenti nel percorso di ricerca e implementazione.
L’Unione Europea mette a disposizioni fondi attraverso due modalità distinte:
i fondi diretti, gestiti dalla stessa UE;
i fondi indiretti, delegati e gestiti dalle regioni.
Essi sono strutturati in programmi, e quello attualmente in vigore è Europa 2020 (strumento attuativo: Horizon 2020).
Tali programmi sono rivolti a sostenere progetti dal forte contenuto innovativo e privilegiano partenariati internazionali costituiti da più imprese con sedi in paesi diversi dell’Unione.
Europa 2020, adottata nel 2010, ha stabilito obiettivi prioritari da raggiungere entro quest’anno, e tra questi figura l’investimento di almeno il 3% del PIL europeo in Ricerca e Sviluppo.
Per il nostro Paese tali fondi sono gestiti dal Governo, che mette a disposizione, attraverso i vari ministeri, strumenti agevolativi attraverso bandi e interventi dei seguenti tipi:
agevolazioni contributive e fiscali;
crediti agevolati;
microcredito e garanzie;
piano Transizione 4.0 del MiSE, l’evoluzione del piano Industria 4.0.
Oggi le principali azioni in corso sono:
il Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design;
il Credito d'imposta formazione 4.0;
per uno stanziamento complessivo di ben 7 miliardi di euro.
Il governo delega anche ad altri enti pubblici la gestione degli incentivi, ad esempio:
INVITALIA per la creazione di impresa;
SACE SIMEST per progetti di internazionalizzazione;
altri istituti nazionali, come ISMEA, per le agevolazioni alle imprese agricole oppure;
INAIL per le misure volte al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.
Tra i fondi indiretti troviamo anche i cosiddetti Fondi Strutturali Europei (FES):
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR);
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).
Le Regioni gestiscono questi fondi attraverso i Programmi Operativi Regionali (P.O.R.) e i Programmi di Sviluppo Rurale (P.S.R.), attraverso la pianificazione di assi prioritari d’intervento ed in base ai quali prevedono agevolazioni.
La strategia Europa 2020 ha fissato l’obiettivo del 3% del PIL dei paesi UE destinato a R&S, ed esso non è ancora stato raggiunto.
In particolare l’Italia nel 2018 ha speso l'1,39 % (€25 miliardi).
Sebbene i dati siano in incremento già per il 2019, l'UE deve aggiungere altri 109 miliardi di euro all'anno per raggiungere il suo obiettivo del 3% del PIL in R&S.
In attesa della prossima programmazione europea 2021 – 2027, per il momento sappiamo che il budget per i fondi strutturali sarà pari a circa 1.135 miliardi di euro, quasi il 30% in più rispetto al programma precedente.
Le priorità strategiche saranno:
innovazione;
tecnologie digitali;
sostegno alle PMI;
modernizzazione industriale;
reti infrastrutturali di trasporto;
banda larga e ultra-larga.
È ritenuto probabile che i maggiori sforzi si concentreranno sulle seguenti aree:
transizione energetica;
economia circolare;
energie rinnovabili;
efficienza energetica;
lotta contro i cambiamenti climatici.
Tutti questi concetti sono raccolti sotto lo “European Green Deal”, altro obiettivo importante e visionario per la nostra Europa.