Il 5 marzo 2021 l’Agenzia delle Entrate ha confermato la cumulabilità di due importanti misure di agevolazione degli investimenti:
Per chi lavora e investe nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia, gli investimenti che soddisfano i requisiti di entrambe le agevolazioni, quindi, rischiano di essere gratis.
In questo articolo vi mostriamo come: il limite è che la somma delle agevolazioni non superi il valore totale del bene acquisito.
Dato l’estremo interesse dell’opportunità, questo articolo rischia di essere piuttosto tecnico, forse noioso. D’altro canto, è garantito l’alto ritorno del tempo investito nella sua lettura, se sei un’azienda del Sud.
Il Bonus Sud finanzia beni strumentali tramite il credito di imposta. Tale credito di imposta viene concesso esclusivamente per quegli investimenti fatti in beni strumentali nuovi, come quelli impiegati per:
Come si può leggere nel Testo del principio contabile emanato nel dicembre 2016 ed emendato il 29 dicembre 2017, tra i beni strumentali agevolabili vi sono quelli rientranti nella voce BII2 “impianti e macchinario” che comprende:
Sempre all’interno del Testo Principio Contabile vengono definiti i costi accessori d’acquisto, alcuni dei quali concorrono a formare il costo iniziale delle immobilizzazioni. Li menzioniamo, a puro titolo esemplificativo.
Per i fabbricati:
Per gli impianti e i macchinari:
Per i mobili: il trasporto e i dazi su importazione.
Come si può vedere dalla tabella sottostante, la misura delle agevolazioni previste dal bonus investimenti SUD è differenziata in relazione sia alle dimensioni aziendali che all’ambito territoriale:
Ambito territoriale |
Dimensione di impresa |
Entità del contributo |
Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna |
Piccole imprese |
45% |
Medie imprese |
35% |
|
Grandi imprese |
25% |
|
Molise e Abruzzo |
Piccole imprese |
30% |
Medie imprese |
20% |
|
Grandi imprese |
10% |
La Transizione 4.0 non è altro una misura agevolativa rivolta a finanziare per il 50% le apparecchiature aderenti alla normativa 4.0.
In particolare, nell’allegato A Supplemento ordinario n.57/L alla GAZZETTA UFFICIALE è possibile leggere quali sono i macchinari finanziabili, ovvero quelli che rientrano nella categoria dei beni strumentali, quei beni cioè il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite sensori o opportuni sensori e azionamenti.
Si tratta di:
Tutte le macchine sopra citate devono essere inoltre dotate delle seguenti caratteristiche:
È importantissimo sottolineare che Transizione 4.0 finanzia anche il software legato al funzionamento essenziale dell’hardware/macchinari agevolati.
l software, sistemi, piattaforme e applicazioni che possono godere dell’agevolazione sono quelli relativi, tra gli altri, a:
I costi accessori, anch'essi finanziabili, possono prevedere:
Bisogna fare innanzitutto una distinzione tra beni materiali 4.0 e beni immateriali 4.0.
Beni materiali 4.0
Per tali beni (ricompresi nell’allegato A annesso alla legge di Bilancio 2017), il credito d’imposta - fruibile esclusivamente dalle imprese - viene riconosciuto soltanto per:
Nella prima fattispecie, il credito d’ imposta è riconosciuto nella misura del 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 30% del costo, per investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni, e infine del 10% del costo, per quegli investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro.
Nella seconda fattispecie, invece, il credito d’imposta è riconosciuto ad un’azienda nella misura del 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni, del 20% per investimenti superiori a 2,5 milioni ed entro i 10 milioni, del 10% per la quota di investimenti tra i 10 ed i 20 milioni.
Beni immateriali 4.0
Sono i beni ricompresi nell’allegato B della legge di Bilancio 2017, così come integrato dalla Legge di Bilancio 2018.
Per questi beni, il credito d’imposta viene riconosciuto soltanto per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022 (ovvero fino al 30 giugno 2023, nel caso l’ordine è stato accettato dal venditore e pagato per almeno il 20% del prezzo totale, entro il 31 dicembre 2022).
Il credito di imposta, per questa fattispecie, ammonta al 20% del costo, calcolato su un importo massimo di 1 milione di euro.
Vengono considerate come agevolabili tutte le spese per servizi, sostenute sempre in relazione all’impiego di tali beni, mediante l’uso di soluzioni di cloud computing e soltanto per la quota imputabile per competenza.
Concludiamo dicendo che, è importantissimo avere i requisiti per ottenere i finanziamenti e poterli dimostrare, perché - data l’intensità del finanziamento - l’Agenzia delle Entrate applica regole ferree e controlli stringenti.
Come Centro di Competenza vogliamo supportare al meglio le aziende meridionali per cogliere questa grande opportunità facendo i passi corretti.